Per ottimizzare la prevenzione non solo cardiovascolare, ma anche tumorale, tra le diverse azioni da compiere vi è quella di incentivare l’assunzione di cibi ad alto contenuto di fibre, come cereali integrali, legumi, verdure, ortaggi e frutta fresca.

Le fibre sono carboidrati che resistono all’idrolisi da parte degli enzimi del tratto gastrointestinale. Si suddividono in solubili (come ad es., i β-glucani, gli arabinoxilani) e insolubili in acqua (lignine, cellulose ed emicellulose). Esse rallentano lo svuotamento gastrico (facilitando il senso di sazietà), influenzano la motilità intestinale, agiscono sul microbioma intestinale, riducono l’assorbimento di zuccheri e colesterolo. Da queste azioni ben si comprende il loro ruolo nel concorrere a combattere la stipsi e la diverticolosi e a controllare glicemia, colesterolemia e peso corporeo.
A proposito di cereali integrali, sarebbe auspicabile anche in Italia, come già avviene nel Nord Europa, la diffusione del loro consumo. In effetti, essi non solo sono una buona fonte di carboidrati, fibre e proteine, ma sono ricchi anche in vitamine del gruppo B, vitamina E, magnesio e selenio.

Si è visto che ne basterebbero 50 grammi al giorno, il che equivale all’assunzione di 3 porzioni al dì (una porzione corrisponde, ad es., a 2-3 cucchiai di cereali da colazione, a 3-4 fette biscottate, a 1 fettina di pane, a 80 grammi di pasta o riso), per ridurre di circa il 20% la mortalità cardiovascolare, di oltre il 10% quella tumorale e di circa il 20% la mortalità per tutte le cause. Per queste ragioni, le fibre in generale e i cereali integrali in particolare rappresentano dei veri alimenti “funzionali”, cioè alimenti che non solo forniscono nutrienti ma, che per le loro proprietà, sono in grado di apportare benefici alla nostra salute contribuendo alla prevenzione di diverse patologie.

A cura di Roberto Volpe, Unità Prevenzione e Protezione Cnr

Bibliografia

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