Oltre ad essere una fonte di vitamine, minerali e fibre, frutta e verdura sono fonti ben note di composti potenzialmente bioattivi noti come polifenoli, la cui influenza sulla salute umana è ormai accertata. I polifenoli sono metaboliti secondari non nutritivi presenti nel regno vegetale (frutta, verdura, compresi alghe e licheni) e sono indispensabili per la crescita e la sopravvivenza dei vegetali contro le radiazioni ultraviolette (UV) o in risposta all’attacco di patogeni e predatori. Le centinaia di tipi di polifenoli conosciuti possono essere classificabili in due tipi principali: fenolici flavonoidi e non flavonoidi 1.
I benefici per la salute esercitati dai polifenoli sono solitamente riconducibili alle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, oltre che a quelle antitumorali ed antimicrobiche che possono esercitare a livello locale, quando agiscono direttamente durante il passaggio attraverso il tratto gastrointestinale, e a livello sistemico, dopo il loro assorbimento. Oggi è stato dimostrato il coinvolgimento dei polifenoli, in associazione ad una dieta equilibrata e ad uno stile di vita adeguato, nella prevenzione di alcune patologie croniche, come diabete, obesità, malattie cardiovascolari e neurodegenerative.
Tali caratteristiche sono associate alla loro capacità di donare idrogeno o elettroni ai radicali liberi, che stabilizza le membrane cellulari, protegge dai processi ossidativi e inibisce diverse citochine pro-infiammatorie, come il fattore di necrosi tumorale alfa (TNFa-a) e le interleuchine (p. Es., IL- 6 e IL-8) 2.
Gli estratti polifenolici di alcuni legumi, ad esempio, attraverso un’attività alfa-amilasi, alfa-glucosidasi e lipasi inibitoria 3 potrebbero influire positivamente nel trattamento del diabete e dell’obesità. Recentemente, i polifenoli sono stati inseriti nella lista dei composti ad attività prebiotica, in quanto capaci di “modellare” le comunità microbiche intestinali, attraverso l’inibizione di batteri patogeni e la stimolazione di batteri benefici (es. Akkermansia muciniphila, Faecalibacterium prausnitzii e Roseburia 4-5. Attraverso la modulazione che esercitano sul microbiota, essi, come abbiamo detto possono agire anche sul sistema nervoso centrale 6-7. Per esercitare tutti questi effetti benefici, è necessario il loro assorbimento nel tratto intestinale e la loro biodisponibilità nel sistema circolatorio. Quando non vengono assorbiti nell’intestino tenue, i polifenoli arrivano al colon e vengono ampiamente biotrasformati dal microbiota residente. Questo passaggio ne può migliorare l’assorbimento e la biodisponibilità. 8.
In agricoltura i polifenoli possono risultare utili nella lotta ai fitopatogeni 9. Come abbiamo accennato, i composti polifenolici si ritrovano, oltre che nella frutta e verdura, in tutti gli organismi vegetali, inclusi alghe e licheni. Alcune alghe (es Palmaria, Ascophyllum e Alaria), hanno mostrato di contenere un alto contenuto di polifenoli, alcuni dei quali in grado di inibire (con test in vitro) la proliferazione delle cellule di cancro del colon e le attività dell’α-amilasi e dell’α-glucosidasi. 10. È da sottolineare inoltre il potenziale effetto inibitorio esibito dai polifenoli delle alghe su diversi patogeni, inclusi E. coli, S. typhimurium, Enterococcus faecalis Serratia sp. e Candida neoformans 11.
Alcuni estratti polifenolici algali mostrano forti attività inibitorie dell’ enzima AChE. L’inibizione dell’AChE gioca un ruolo importante non solo nell’aumentare la neuro-transimissione colinergica nel cervello, ma anche nel ridurre l’aggregazione della β‐amiloide, che è il fattore chiave nel morbo di Alzheimer 12. Nei licheni, alcuni dei composti fenolici identificati sono in grado di esercitare attività antiossidante, antinfiammatoria (Studzinska-Sroka E., Dubino A. Lichens as a source of chemical compounds with anti-inflammatory activity Herba Polonica, 2018, 64,1), ed antimicrobica 13.
A cura di Filomena Nazzaro, Istituto di Scienze dell’Alimentazione Cnr
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